Quando si guarda alla propria azienda sono di solito due gli obiettivi a cui si fa riferimento: produttività e benessere. E queste sono anche le parole chiave alla base del welfare aziendale, soluzioni di beni e servizi messi a disposizione dei lavoratori dipendenti per accrescere il loro potere di spesa, la salute e il benessere dell’intero nucleo familiare.
Secondo i dati dell’Osservatorio Welfare 2022* presentati a maggio 2022, i lavoratori vorrebbero più servizi di cura dei familiari. In crescita anche il trend della sostenibilità: il 12,5% delle 3mila aziende interpellate ha attivato misure di mobilità sostenibile e il 37,5% sta pensando di farlo.
Ma cosa si intende per servizi di welfare aziendale? Quando viene dato il welfare? Perché le aziende dovrebbero attivare forme di welfare aziendale?
Cerchiamo di approfondire il tema.
Il Welfare Aziendale è l’insieme di tutte le iniziative, benefit e piani messi in atto dal datore di lavoro per migliorare la qualità lavorativa e di vita del dipendente.
L’azienda diventa così uno “strumento” funzionale al work-life balance del lavoratore, valorizzando il suo tempo libero e il benessere della sua famiglia e soprattutto aumentandone il potere di acquisto senza che ne aumenti il reddito imponibile.
Le forme di welfare aziendale possono essere tante e molto diverse tra loro: tutto dipende da come l’azienda sceglie di metterlo in atto. Quel che è certo è che questo concetto è sempre più legato a quello di benessere aziendale.
Tutti i servizi di welfare aziendale:
- godono di un trattamento fiscale e contributivo agevolato: la somma Welfare è totalmente esente da imposte e contributi. Il dipendente ha a disposizione il 100% del valore monetario, senza alcuna tassazione, aumentando il suo potere d’acquisto;
- danno accesso a beni e servizi utili alla vita quotidiana per soddisfare esigenze e necessità del dipendente e dei suoi familiari;
- sono un supporto economico concreto e personalizzabile che facilita la conciliazione fra vita professionale e personale.
Sicuramente uno dei vantaggi più importanti del welfare in azienda è rappresentato dal risparmio fiscale.
A differenza dell’erogazione in busta paga, che prevede una tassazione e contribuzione fino a circa il 40%, il credito Welfare è totalmente detassato e decontribuito (art. 51 TUIR). In questo modo il dipendente può godere di un maggiore potere d’acquisto.
Ad esempio, se un’azienda eroga 1000 euro di premio ad un suo dipendente in busta paga, i contributi a suo carico ammontano a circa 400 euro (oltre ad un simile importo dovuto dal lavoratore come imposta sul suo reddito per cui il cuneo fiscale in questo caso è di 800 euro).
Se invece vengono offerti al dipendente benefit di welfare aziendale pari a 1000 euro, l’azienda risparmia 400 euro di contribuzione (ed in più non vi sono oneri a carico del lavoratore, eliminando di fatto il cuneo fiscale).
L’azienda può dedurre dall’imponibile del reddito d’impresa (art. 100 TUIR) tutti i costi dei beni e servizi offerti ai suoi dipendenti all’interno di un piano di welfare aziendale, in deroga al limite del 5 per mille del costo del lavoro.
Questo significa che, riducendosi l’importo su cui calcolare le aliquote, anche le tasse si riducono.
Tra gli esempi di welfare aziendale che è possibile offrire ai dipendenti ci sono anche le assicurazioni come:
1) Polizze di rimborso per le spese mediche
Permettono al dipendente di essere indennizzato dalle spese sostenute in caso di infortuni o malattie come:
- Spese per esami di Alta Diagnostica e diagnostica di base
- Ricoveri ospedalieri
- Trattamenti day-hospital
- Interventi chirurgici
- Onorari degli specialisti
- Acquisto di medicinali
- Visite odontoiatriche
- Assistenza medica
- Pernottamento degli accompagnatori
- Rimborso spese per la cura dei denti
- Rimborso spese fisioterapiche
Nel caso di polizze più elaborate c’è anche la possibilità di usufruire della medicina preventiva mediante check up programmati.
2) Le polizze collettive infortuni
Con questa tipologia di assicurazioni, il datore di lavoro ha l’obiettivo di proteggere il tenore di vita del dipendente dalle conseguenze economiche dovute a un infortunio occorso sia nello svolgimento dell’attività professionale che nei momenti della vita privata.
3) La polizza collettiva vita key men
È una tipologia di assicurazione sulla vita pensata per proteggere le figure cruciali delle aziende (come soci, titolari, manager e qualunque altra figura professionale chiave) a cui si garantisce un indennizzo economico nel caso di invalidità permanente totale o decesso.
